Bando Partecipazione Emilia-Romagna: prossima apertura inizio 2026

Federica Sala
Bando Partecipazione Emilia-Romagna: prossima apertura inizio 2026

Nei primi mesi del 2026 è atteso il nuovo Bando Partecipazione Emilia-Romagna, lo strumento con cui la Regione sostiene ogni anno i processi di progettazione partecipata promossi da enti locali, scuole, associazioni e cittadini. Dopo il successo del Bando 2025 (DGR 633/2025), anche la nuova edizione confermerà lo stesso schema, con poche modifiche operative e aggiornamento delle date.

L’obiettivo resta quello di rafforzare la democrazia collaborativa, promuovendo il dialogo e la co-decisione tra istituzioni e comunità locali.

Chi può partecipare e cosa finanzia il bando

Il Bando Partecipazione 2026 si rivolge a:

  • Enti locali (Comuni, Unioni, Province, Città metropolitana)
  • Associazioni, scuole, fondazioni e gruppi informali in partenariato con un ente pubblico

La Regione concederà contributi economici per sostenere percorsi di ascolto, confronto e co-progettazione su temi di interesse pubblico. I progetti potranno essere presentati in due linee di finanziamento, già confermate:

  • Linea A – Enti locali, dedicata a processi promossi dalle amministrazioni pubbliche
  • Linea B – Società civile, riservata a soggetti non istituzionali che intendono realizzare percorsi partecipativi in collaborazione con un ente pubblico
Temi e ambiti di intervento del Bando Partecipazione 2026

Il nuovo bando sosterrà progetti in linea con le priorità della Legge regionale n. 15/2018, che valorizza la partecipazione come strumento di buon governo, inclusione e innovazione sociale. I principali temi attivabili saranno tre:

Governo del territorio e rigenerazione urbana - un’area classica della partecipazione emiliano-romagnola, dedicata a percorsi che accompagnano:

  • piani urbanistici e varianti comunali
  • rigenerazione di spazi pubblici e beni comuni
  • mobilità sostenibile, verde urbano e riuso di edifici pubblici
  • progetti di co-gestione tra cittadini e amministrazioni

L’obiettivo è integrare le competenze tecniche con l’esperienza delle comunità locali, favorendo decisioni condivise e meno conflittuali.

Transizione ecologica e sostenibilità ambientale - l’ambito ambientale sarà nuovamente centrale. Saranno ammissibili progetti di:

  • pianificazione energetica e adattamento climatico (PAESC, piani energia-clima)
  • gestione partecipata delle risorse naturali (acqua, suolo, boschi, biodiversità)
  • educazione ambientale, economia circolare e riduzione dei rifiuti
  • iniziative per comunità energetiche e mobilità sostenibile

La partecipazione, in questo ambito, è strumento chiave per attivare consapevolezza, corresponsabilità e cambiamento culturale verso la sostenibilità.

Comunità, welfare e innovazione sociale - un’area dedicata alle persone e ai legami sociali, che include:

  • co-progettazione di servizi sociali, educativi e culturali
  • percorsi per l’inclusione e la parità di opportunità
  • patti di collaborazione e cittadinanza attiva
  • iniziative di welfare di comunità e innovazione civica

Qui la partecipazione diventa strumento per rafforzare la coesione sociale e costruire reti locali più resilienti e solidali.

Temi trasversali ammessi - sono inoltre ammessi progetti che integrano la partecipazione con:

  • transizione digitale e cittadinanza online
  • pianificazione territoriale per aree interne e montane
  • strategie di innovazione e attrattività dei territori
  • valorizzazione della cultura e della memoria collettiva

Questi percorsi rappresentano l’evoluzione naturale delle politiche partecipative verso modelli più inclusivi e digitali.

I contributi sono previsti fino al 100% della spesa e fino a:

  • Linea A –  fino a 15.000 €
  • Linea B –  fino a 40.000 €

Sono ammissibili le spese relative a:

    • attività di facilitazione, mediazione e consulenza tecnica
    • comunicazione e coinvolgimento 
    • eventi pubblici, laboratori, piattaforme digitali
    • formazione, valutazione e monitoraggio del processo partecipativo
    Perché partecipare: i vantaggi della partecipazione

    Promuovere la partecipazione significa migliorare la qualità delle decisioni pubbliche. Tra i principali benefici:

    • Decisioni più condivise e sostenibili, grazie al confronto aperto con i cittadini
    • Riduzione dei conflitti nei processi di trasformazione urbana e sociale
    • Crescita della fiducia tra comunità e istituzioni
    • Innovazione sociale e amministrativa, con nuovi strumenti digitali e collaborativi
    • Valorizzazione delle competenze diffuse nelle comunità locali

    Come indicato nella DGR 633/2025, i percorsi partecipativi devono garantire trasparenza, inclusione e capacità di incidere sulle decisioni pubbliche.

    Come prepararsi al bando 2026

    In attesa della pubblicazione ufficiale, ecco alcune azioni utili:

    • Costruire partenariati locali tra enti pubblici e stakeholders locali
    • Progettare percorsi chiari e misurabili di coinvolgimento
    • Prendere visione del formulario del 2025 come base id partenza per i lavori

    Il Bando Partecipazione 2026 rappresenta quindi un tassello di continuità in una strategia più ampia, volta a consolidare la partecipazione come pratica di governance pubblica.

    Hai un progetto partecipativo in mente?

    Contattaci per ricevere supporto nella scrittura e presentazione del tuo progetto al Bando Partecipazione 2026. Abbiamo supportato diversi percorsi partecipativi negli anni proprio legati a progetti concreti di sviluppo locale e possiamo non solo aiutarti nella stesura del progetto, ma anche nella successiva gestione del percorso, con una assistenza "chiavi in mano" che comprende:

    • perfezionamento della strategia di azione del percorso partecipativo 
    • stesura della documentazione per la partecipazione al bando
    • attuazione del percorso partecipativo a seguito della graduatoria positiva
    • stesura delle linee guida partecipative al termine del percorso
    • rendicontazione delle attività 

    Ti aiutiamo a trasformare idee e reti locali in progetti vincenti di cittadinanza attiva e innovazione sociale.

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