Regione Lombardia - L' iniziativa per le CER

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Regione Lombardia - L' iniziativa per le CER

Regione Lombardia ha lanciato un invito agli Enti Locali per approfondire le potenzialità del territorio per lo sviluppo di comunità per la generazione e condivisione dell’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili attraverso le Comunità Energetiche.

Dopo il provvedimento attuativo e fino al 31 dicembre 2022 sarà possibile per gli Enti Pubblici di Regione Lombardia inviare delle proposte di comunità energetiche che saranno analizzate e valutate al fine di qualificarle in termini di potenzialità energetiche del territorio e di opportunità di utilizzo dell’energia rinnovabile prodotta.

Le comunità energetiche rappresentano i pilastri di un sistema energetico resiliente, poiché in grado di accelerare l’accesso all’energia “a km 0” grazie alle risorse rinnovabili disponibili a livello locale, come già approfondito nell'articolo sulle Comunità Energetiche Rinnovabili per i Comuni che vi invitiamo a leggere.

Le fasi

Per fare emergere le potenzialità dei territori e sviluppare le conseguenti azioni di supporto finanziario, la Regione promuove un’iniziativa articolata in 2 fasi:

Fase 1: Un avviso di Manifestazione di interesse, in cui i Comuni, in qualità di soggetti aggregatori, presentano una proposta di comunità energetica che, se ritenuta meritevole, sarà inserita in un apposito elenco; 

Fase 2. L’attivazione di specifiche misure di supporto finanziario agli interventi

Come verrà valutata la proposta di Comunità energetica?

La proposta di comunità energetica verrà valutata sulla base dei seguenti elementi:

  • obiettivi ed azioni previste nella proposta di comunità energetica;
  • stima dei consumi energetici risparmiati (espressi in kWh);
  • potenziale di disponibilità di fonti energetiche rinnovabili sul territorio, comprendendo l’eventuale recupero di calore da processi produttivi;
  • stima del numero di utenze potenziali che possono essere interessate dalla comunità e della relativa potenza impegnata;
  • presenza di soluzioni impiantistiche o gestionali innovative;
  • nuove prospettive occupazionali (numero di addetti previsto) e/o formative per la gestione degli impianti;
  • fattibilità del reinvestimento dei benefici economici ottenuti in servizi alla collettività.

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