Nuovo Decreto “Requisiti Minimi” in vigore dal 2025: cosa cambia davvero per l’efficienza energetica

Ilaria Bresciani
Nuovo Decreto “Requisiti Minimi” in vigore dal 2025: cosa cambia davvero per l’efficienza energetica degli edifici


A partire dal 1° gennaio 2025 è entrato ufficialmente in vigore la nuova versione del Decreto Requisiti Minimi, approvata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’aggiornamento punta a rendere più coerente, chiaro e applicabile il metodo di calcolo nazionale della prestazione energetica degli edifici, riallineandolo agli obiettivi europei di decarbonizzazione e sostenibilità, in particolare alla nuova Direttiva EPBD.

Perché un aggiornamento?

L’evoluzione normativa si è resa necessaria per:

  • semplificare e migliorare l’applicazione del metodo di calcolo a livello nazionale;
  • uniformare l'approccio tecnico su tutto il territorio;
  • predisporre il terreno per il nuovo Attestato di Prestazione Energetica (APE) e i nuovi requisiti per gli edifici nZEB;
  • migliorare la coerenza tra le diverse fonti normative tecniche.
Cos’è il DM 26 giugno 2015 e come cambia

Il DM 26 giugno 2015, noto come Decreto Requisiti Minimi, è uno dei decreti attuativi della Legge 90/2013, a sua volta derivata dal recepimento della Direttiva 2010/31/UE. Il decreto ha introdotto un sistema organico di requisiti prestazionali per l’edilizia, con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici sia negli edifici nuovi che in quelli sottoposti a ristrutturazioni significative.

Le principali finalità del decreto originario:

  • Definizione dei requisiti minimi di prestazione energetica per edifici nuovi, esistenti, pubblici o privati;
  • Introduzione del concetto di edificio nZEB (a energia quasi zero);
  • Stabilire metodi di calcolo, soglie minime e modalità di verifica;
  • Favorire l’efficienza energetica in linea con le direttive europee.
Le novità previste dal 2025

Il decreto aggiornato introduce importanti cambiamenti tecnici e operativi:

1. Metodo di calcolo rinnovato

  • Nuovi criteri per il calcolo degli EPgl,nren (indice di prestazione energetica globale non rinnovabile);
  • Ridefinizione dei valori limite e degli indicatori di riferimento;
  • Maggiore attenzione all'efficienza dell’involucro e all'utilizzo di fonti rinnovabili.

2. Relazione tecnica ex Legge 10 più snella

  • Nuovo modello standard nazionale aggiornato per la redazione della relazione tecnica;
  • Maggiore semplicità nella documentazione progettuale e nella verifica dei requisiti;
  • Un solo modello per nuove costruzioni, riqualificazioni importanti e interventi specifici sull’involucro o sugli impianti.

3. Nuovo APE nazionale

  • È prevista l’adozione di un Attestato di Prestazione Energetica completamente rivisitato, coerente con i nuovi metodi di calcolo e leggibile anche per i non addetti ai lavori.
Chi deve adeguarsi?

Le nuove disposizioni si applicheranno:

  • agli edifici di nuova costruzione;
  • agli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti (1° e 2° livello);
  • a interventi su impianti o involucro che modificano la prestazione energetica complessiva.

Per tutti gli interventi che verranno depositati dal 1° gennaio 2025, sarà obbligatorio applicare il nuovo metodo di calcolo e utilizzare la nuova modulistica.

Un passo avanti per la qualità energetica degli edifici

L’aggiornamento del DM 26 giugno 2015 rappresenta un’evoluzione necessaria e strategica: introduce maggiore trasparenza tecnica, migliora l’applicabilità operativa per i professionisti, e si allinea alle nuove sfide ambientali.

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