Il PNRR ha rappresentato una stagione irripetibile per gli enti locali: fondi straordinari, progetti ad alta visibilità, tempistiche serrate e una spinta all’azione come raramente si era vista. Ora però quella stagione si sta chiudendo. E la vera sfida inizia adesso.
La fine del PNRR non segna la fine dello sviluppo locale, ma un ritorno necessario alla normalità della programmazione: quella fatta di fondi strutturali, bandi ministeriali e regionali, programmazione europea e strategie di lungo periodo. Dal 2026 si entrerà nella fase di transizione verso la nuova programmazione europea 2028-2034 e il rafforzamento dei fondi “ordinari” (FESR, FSC, FEASR, ecc.).
È una fase che richiede metodo, continuità e visione.
Il rischio, infatti, è che molti Comuni – dopo aver corso per intercettare le opportunità PNRR – si ritrovino ora senza una direzione strategica chiara. Non basta più “candidarsi ai bandi che escono”: serve un approccio proattivo, capace di definire prima la rotta di sviluppo del territorio e poi individuare gli strumenti finanziari più adatti per realizzarla.
Dai progetti spot alle strategie territoriali integrate
La stagione PNRR ha mostrato quanto sia importante la capacità di progettare e di attuare rapidamente. Ma il passo successivo è costruire piani integrati e coerenti, in grado di mettere a sistema gli interventi in chiave territoriale: rigenerazione urbana, transizione energetica, servizi sociali, innovazione digitale, valorizzazione culturale.
Solo con una visione d’insieme si può evitare la frammentazione e dare continuità agli investimenti.
Significa lavorare su strategie di sviluppo sovralocale che superano i confini comunali e si fondano su alleanze territoriali: HUB di innovazione, Distretti urbani, reti tra Comuni, Comunità Energetiche Rinnovabili e altre forme di collaborazione stabile.
Costruire partenariati locali permanenti
Un altro lascito importante del PNRR è la consapevolezza che nessun Comune può agire da solo.
Le esperienze di progettazione condivisa hanno fatto emergere una ricchezza di attori locali – scuole, imprese, enti del terzo settore, università, cittadini – che devono essere mantenuti attivi anche oltre i singoli progetti.
Creare partenariati permanenti significa dotarsi di un’infrastruttura di collaborazione stabile, capace di generare idee, condividere priorità e dare sostegno reciproco nella ricerca di risorse.
È qui che si costruisce la vera resilienza territoriale: nella capacità di mantenere viva la cooperazione e di tradurla in progetti sostenibili.
Oggi le opportunità di finanziamento non mancano – ma sono più diffuse e frammentate. Oltre ai fondi europei e regionali, esistono fondazioni, programmi nazionali tematici e partnership pubblico-private.
Per i Comuni è fondamentale saperli leggere e combinare, costruendo un mix finanziario che dia stabilità alle strategie locali.
Eur&ca e Weproject: consulenza qualificata per territori proattivi
Come Eur&ca e Weproject, possiamo accompagnare i Comuni in questa nuova fase con un approccio integrato di advisoring e sviluppo territoriale.
Il nostro obiettivo è aiutare gli enti a capitalizzare gli sforzi del PNRR e a trasformare la capacità progettuale acquisita in competenza stabile e strategica.
In particolare offriamo:
- Advisoring bandi ? ricerca, analisi e selezione dei bandi più coerenti con la strategia del territorio
- Supporto alla definizione di strategie di sviluppo sovralocale ? attraverso HUB, Distretti, Unioni e partenariati territoriali;
- Assistenza tecnica per lo sviluppo di progetti complessi ? grazie alle competenze integrate di Eur&ca (sviluppo locale, gestione partenariati, attivazione dal basso di strategie, partecipazione ai bandi di contributo) e di Weproject (progettazione tecnico/urbanistica, pianificazione territoriale e sviluppo e coordinamento di Comunità Energetiche Rinnovabili);
- Facilitazione e capacity building ? per rafforzare la governance locale e la cooperazione tra enti.
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